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CHIESA E CONVENTO DEI FRATI CAPPUCCINI (chiusa per restauro)

Piazzale dei Cappuccini, 1

Nel 1616 furono costruiti il convento e la chiesa dedicati alla Madonna di Loreto. I frati cappuccini hanno sempre avuto rapporti con la vicina famiglia Leopardi: appartiene a essa la prima Cappella laterale destra, dove fu esposto il quadro della Madonna Consolatrice degli Afflitti, protettrice dei Conti Leopardi. Secondo la Regola dell'Ordine è senza ornamenti. Nell'altare maggiore, costruito in noce, quadro della Madonna di Loreto dipinto da Girolamo Cialderi (1593 - 1680 Urbino), ai lati due tele settecentesche raffiguranti Santa Chiara e Santa Margherita da Cortona. Nel secondo altare, alla destra di chi entra, La Madonna dell'Insalata, pregevole tela attribuita da storici dell'arte al grande artista del Cinquecento, Caravaggio. Sul piazzale di fronte alla chiesa fu eretta una stele in travertino, decorata con ceramiche di Arturo Politi e Rodolfo Ceccaroni.

ChiesaMontemorello

CHIESA DI SANTA MARIA IN MONTEMORELLO (aperta)

Piazzola del Sabato del Villagio

Costruita nella seconda metà del Cinquecento dai fratelli Pier Niccolò e Orazio Leopardi sopra un'antica chiesa, è legata alle vicende della famiglia Leopardi. Nel fonte battesimale del presbiterio fu battezzato Giacomo Leopardi il 30 giugno 1798. Un antico dipinto rappresentante la Beata Vergine è stato inserito nel muro sopra l'altare.





 
 

CHIESA DI SAN PIETRINO (Ufficio accoglienza turistica)

 

Via Leopardi,10
 

La piccola chiesina è appartenuta alla Confraternita degli Orti. Gli ornamenti esterni risalgono al XIV secolo e nel fianco destro sono ancora visibili resti di costruzione romanica. Si presume che il portale sia opera di Luigi Vanvitelli.

ChiesaSanVito

 

CHIESA DI SAN VITO (chiusa per lavori di cantiere)

Piazzale San Vito
 

Di impianto romanico-bizantino, il complesso fu ceduto ai padri della Compagnia di Gesù i quali, a spese principalmente di due fratelli Leopardi, vi fondarono un collegio. La chiesa ha subito un rifacimento nella seconda metà del Seicento a opera dell'architetto Pier Paolo Jacometti. Il terremoto del 1741 danneggiò profondamente la facciata che nel 1771 fu rifatta in cotto e con le colonne a spirale bicromate, su disegno di Luigi Vanvitelli. Dalla cappellina all'inizio della navata di destra si ha l'accesso all'oratorio della Congregazione dei Nobili, dove era conservata la tela del Pomarancio (Cristoforo Roncalli) raffigurante La presentazione al Tempio, due piccole tele di Pier Simone Fanelli e L'Assunta del Latre. Da questo luogo il giovane Leopardi lesse in varie solennità religiose i suoi Discorsi Sacri. Di notevole interesse sono anche le tele di Felice Damiano da Gubbio (1582), di Giuseppe Valeriani (1550) e Paolo de Matteis (1727).

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CHIESA DI SANT'AGOSTINO (aperta)

Piazzale Pietro Giordani
 

La costruzione in stile gotico risale al XIII secolo; la chiesa e il chiostro furono costruiti assieme al Convento degli Eremitani di Sant'Agostino nel 1270 e rifatti, un secolo dopo, in concomitanza dei lavori alla Cattedrale di San Flaviano. Nonostante i rifacimenti, la chiesa conserva le arcate delle lunghe finestre, ora chiuse, con eleganti decorazioni in cotto. Il portale in pietra d'Istria fu eseguito da Giovanni di Fiandra su disegno di Giuliano da Majano (1485) mentre l'interno fu rifatto sul finire del XVII secolo su disegno di Ferdinando Galli da Bibbiena. Di notevole pregio sono gli ornamenti degli altari: marmi e pale eseguite da pittori di rilievo quali il Filippo Bellini, Pier Simone Fanelli, Felice Damiani e resti di affreschi realizzati da Giacomo da Recanati. Nella chiesa sono conservate anche alcune opere di Antonio Calcagni, che qui è stato sepolto e opere del Bellini. Dal Chiostro di Sant'Agostino è visibile il campanile della chiesa, decapitato da un fulmine, reso celebre dalla poesia leopardiana Il passero solitario. Qui si trova il Museo di Arte Contemporanea dei Pittori dell'Emigrazione.

ChiesaSanMichele

CHIESA DI SAN MICHELE (chiusa)

Via Cavour
 

Risale al 1234 ma fu rifatta nel 1783 su disegno dell'architetto Carlo Orazio Leopardi.

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CHIESA DI SAN DOMENICO (chiusa per problemi del terremoto)

Via Porta San Domenico
 

Costruita dopo la venuta dei Padri Domenicani nel 1272, la chiesa venne rimaneggiata in vari periodi. Nel convento, ora demolito, sostò San Pietro martire che vi lasciò una reliquia della Santa Croce. L'attuale portale è attribuito a Giuliano da Majano e risale al 1481 mentre l'abside in stile neogotico risale all'Ottocento. La chiesa di San Domenico conserva al suo interno il dipinto San Vincenzo Ferrer in gloria (1513?), affresco eseguito da Lorenzo Lotto e privato nel Settecento delle pari superiore e inferiore per adattarlo, in occasione del rifacimento barocco della chiesa, alle dimensioni di una pala d'altare. L'opera è l'unico affresco realizzato dal Lotto nelle Marche. Di fronte allo stesso, il San Sebastiano del Torregiani.Scendendo nella via, a destra della chiesa, si incontra Porta San Domenico del XVI secolo, una delle tredici porte delle vecchie mura urbiche.

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CHIESA DI SANT'ANNA (aperta)

Corso Persiani
 

La chiesa, costruita originariamente nel corso del Quattrocento, venne poi rifatta nel XVIII secolo. Al suo interno vi è una fedelissima riproduzione della Santa Casa di Loreto, quale era prima dell'incendio del 1921, e un'antichissima immagine della Madonna.

SanFilippoint

 

CHIESA DI SAN FILIPPO NERI (aperta)

Corso Persiani
 

La settecentesca facciata è stata restaurata di recente. Interno barocco, a una navata. L'altare maggiore è in legno con una velatura in oro zecchino, come in oro sono le decorazioni delle cantorie, del pulpito e dei coretti. La tela con l' Estasi di San Filippo è di Pier Simone Fanelli, agli altari laterali le tele di San Carlo e della Madonna e Santi rispettivamente di Andrea Pasqualino Marini e di Saverio Moretti.

 

CHIESA DI S. MARIA DE' MERCANTI (chiusa)

Corso Persiani
 

E' dedicata alla natività di Maria Santissima e appartiene all'antica Confraternita dei Mercanti che al tempo delle fiere era preposta alla vigilanza dell'onestà delle mercature. Fu fabbricata intorno al 1770. Pala dell'altare era il quadro dell'Annunciazione, opera giovanile del Lotto, ora conservato presso la pinacoteca comunale.

SanFlaviano

CATTEDRALE DI SAN FLAVIANO (aperta)

Via Gregorio XII, 2
 

La chiesa, con l'annesso Palazzo Vescovile e le carceri, ha una lunga storia di costruzione e rifacimenti a partire dagli inizi del XII secolo. Caratteristica della cattedrale è la mancanza di facciata, incorporata nel nuovo Episcopio edificato nel Seicento, per cui la porta principale è ora posta nella fiancata laterale. Il vasto interno è a tre navate e l'attuale soffitto a cassettoni in legno intagliato risale al 1620 e venne fatto eseguire dal Cardinale Galamini. L'architetto Carlo Orazio Leopardi abolì gli archi acuti che sostituì con quelli ribassati. Nel piccolo atrio che precede il "Sancta Sanctorum" sono posti i sarcofagi del Cardinale Angelo da Bevagna, vescovo dal 1383 al 1412, del vescovo Nicolò delle Aste da Forlì, che iniziò il Santuario di Loreto, e del Papa Gregorio XII, il quale rinunciò al Papato e fu Vicario della Marca. Le carceri risalgono al XV secolo e furono aggiunte dal vescovo-cardinale Vitelleschi. Vi furono prigioniere anche le 32 "streghe" condannate al rogo dall'Inquisizione. L'antico Episcopio, risalente alla prima metà del Trecento, fino ad alcuni anni fa ha ospitato il Museo Diocesano (attualmente risistemato nel nuovo episcopio) con un'importante raccolta di dipinti eseguiti dal XVI al XVII secolo di artisti quali Guglielmo da Venezia, Ludovico Urbani, Giacomo da Recanati (1443), Sassoferrato, Guercino, e ancora una Sacra Famiglia attribuita al Mantegna; inoltre arredi e oreficerie di vari secoli, sculture, messali, opere d'arte minore. Nel loggiato del vecchio episcopio si trovano diversi pezzi lapidei, una statua romana e un lavabo di Andrea Sansovino.

La Cattedrale è stata aperta dopo lavori di restauro a Pasqua 2011.

ChiesaCastelnuovo

CHIESA DI SANTA MARIA DI CASTELNUOVO (chiusa per ristrutturazione)

Via Giunta Angelo, 93
 

Chiesa di fondazione romanica appartenuta all'ordine dei Benedettini di Fonte Avellana, è la più antica di Recanati e risale alla prima metà del XII secolo. La facciata, dalla tipica struttura a capanna, è caratterizzata dalla presenza di tre rosoni (quello centrale occluso per metà per collocare l'organo) e da un pregevole portale in pietra, la cui lunetta fu scolpita da Mastro Nicola Anconetano con un bassorilievo rappresentante la Madonna in trono con gli Arcangeli Michele e Gabriele e datato 11 aprile 1253. L'interno originario è andato completamente cancellato dai lavori del 1840, anche se recenti restauri hanno riportato alla luce frammenti di antichi affreschi di Pietro da Recanati, risalenti all'inizio del XV secolo. La croce cerchiata in pietra, attualmente sopra il fonte battesimale, era nel rosone centrale. L'affresco raffigurante la Madonna con Bambino è attribuito a Pietro di Domenico da Montepulciano. Fra i dipinti che l'abbellivano erano anche La Trasfigurazione di Lorenzo Lotto e il Polittico di Guglielmo Veneziano, ora custoditi nella Pinacoteca di Villa Colloredo Mels. La torre campanaria, nella sua primitiva forma, è la più antica della città (XII secolo).

Tombagigli

CHIESA DI SANTA MARIA DI VARANO (chiusa)

Via Cupa Madonna di Varano presso il Cimitero
 

Chiesa e annesso convento furono costruiti nel 1450 per l'Ordine dei Frati Minori Osservanti. Nel 1873, cacciati i frati e abbattuti due lati del convento, l'orto divenne Pubblico Cimitero, e qui si trova la tomba di Beniamino Gigli. Vi si conserva ancora il pozzo di San Giacomo della Marca e affreschi nelle lunette del portico. La Cappella di San Diego venne commissionata da Don Diego Zapata. Nella chiesa si trovano due tele di Pier Simone Fanelli, raffiguranti rispettivamente San Francesco e San Lorenzo da Brinidisi, e un dipinto con Sant'Antonio di Marino Pasqualini. L'altare ligneo risale al XVII secolo. La chiesa subì ulteriori trasformazioni alla facciata e al soffitto a travatura nel XVIII secolo.

ChiesaSanFrancesco

CHIESA DI SAN FRANCESCO (aperta)

Via Castelfidardo
 

Eretta insieme al convento nel 1200, fu completamente rifatta tra il 1776 e il 1778. All'interno vi sono pregevoli opere di Palma il Giovane: La Resurrezione, nel primo altare a sinistra e L'Immacolata in sagrestia.